Mastopessi

Al seno è legata l’idea di “vita, calore, abbraccio materno”.

Ma contemporaneamente è anche organo sessuale, quindi “prova di identità femminile, strumento di seduzione e di erotismo nonché fonte di piacere. Da esso dipende per larga misura la qualità del rapporto con la propria immagine corporea. Viene rappresentato pieno e sodo nella donna giovane ed attraente, svuotato e “cadente” nella meno giovane. In effetti questo fenomeno di “caduta del seno” o ptosi è dovuto ad una serie di fattori che si verificano nella vita di una donna (gravidanza, allattamento, perdita di peso) che determinano perdità di elasticità e tono delle strutture cutanee e di sostegno e conseguente rilassamento.

Le donne che presentano dei seni sì cadenti ma di dimensioni soddisfacenti e adeguate sono candidate all’intervento di lifting del seno o mastopessi.

L’intervento permette di ridare a mammelle svuotate e “cadute” la giusta posizione e la giusta forma, tonda, piena e ben proiettata. Migliora l’aspetto delle mammelle in parecchi modi: alza i tessuti mammari, toglie la pelle eccedente dalla parte inferiore della mammella e poi rimodella il resto della pelle. Contemporaneamente rialza la posizione del capezzolo e l’areola (la pelle pigmentata che circonda il capezzolo).

Se le areole e/o il capezzolo sono troppo grandi, la loro dimensione può essere ridotta.

Mastopessi

Quando è indicata.

  • Seno cadente.
  • Svuotamento accompagnato da un rilassamento del seno.
  • In caso di capezzoli che puntano verso il basso e/o piega sottomammaria abbondantemente coperta.

E’ molto importante limitare le attività, vivere in un ambiente tranquillo e trascorrere la convalescenza a casa. Se le pazienti hanno dei bambini piccoli, va detto loro che non possono sollevarli o prenderli in braccio.

L’anestesia

Nei casi meno accentuati, avviene in day hospital e anestesia locale, a cui si può aggiungere una blanda sedazione (la paziente dorme, ma senza essere intubata).

Nei casi più importanti, invece, si ricorre all’anestesia generale, con una notte di ricovero.

L’intervento

Quando non è necessario cambiare radicalmente la forma della mammella, cioè in casi di ptosi (caduta) poco accentuati, l’intervento comporta solo un’incisione attorno all’areola, dalla quale si procede a rimodellare la ghiandola. Creato un nuovo cono, più proiettato (cioè più sporgente) si provvede a risposizionare l’areola, in modo che sia più in alto. Questo tipo di intervento è detto mastopessi periareolare.

Quando la ptosi è più marcata, invece, all’incisione attorno all’areola se ne abbina una in verticale, fino al solco mammario e talora una più piccola nel solco. Mastopessi a cicatrice verticale o a T invertita (o ad ancora).

Se il seno è anche svuotato è possibile associare a qualsiasi tecnica di mastopessi (e contestualmente ad esso) l’inserimento di una protesi mammaria in modo da dare più volume e proiezione. Questo tipo di intervento è detto mastopessi con protesi. In questo modo, il risultato finale sarà un seno più alto e giovane ma anche più abbondante.

La tecnica

  • Rimozione della cute eccedente secondo i disegni preoperatori.
  • Rimodellamento e sospensione della massa glandulo-adiposa e suo ancoraggio al piano muscolare sottostante.
  • Stiramento verso il basso della cute localizzata sopra e attorno all’areola e contemporaneo spostamento verso l’alto dell’areola vincolata ad un peduncolo che ne garantisce la sopravvivenza.
  • Sutura dei lembi cutanei in modo di adattare il contenente (pelle) al contenuto (grasso e ghiandola).

Il post-operatorio

Il primo o secondo giorno durante la visita postoperatoria verranno cambiate le medicazioni e rimossi gli eventuali drenaggi. E’ importante alle prime medicazioni controllare il complesso areola-capezzolo per assicurarsi che sia di un roseo e vascolarizzato. Talvolta le pazienti presentano problemi nell’apporto di sangue al complesso areola-capezzolo, ma questo succede molto raramente. Il fumo influisce notevolmente sulla vascolarizzazione, e per tale motivo si consiglia di non fumare per almeno 1 mese prima dell’intervento e 1 mese dopo l’intervento.

Dopo l’operazione, è normale sentirsi un po’ a disagio per alcuni giorni. Reggiseno contenitivo o delle medicazioni speciali danno il supporto necessario durante la convalescenza. Questi verranno tenuti notte e giorno per il primo mese. Entro due o tre settimane, vengono rimosse tutte le suture. La dimensione e la forma del seno continuano a migliorare col tempo. E’ molto importante limitare le attività, vivere in un ambiente tranquillo e trascorrere la convalescenza a casa. Se le pazienti hanno dei bambini piccoli, va detto loro che non possono sollevarli o prenderli in braccio. E’ preferibile far sedere i bambini accanto alla paziente sul divano oppure è la paziente che deve sedere sul pavimento accanto a loro. Non è consentito sollevare carichi pesanti per almeno quattro/sei settimane dopo l’intervento.

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