Rinoplastica

Il naso è la parte centrale del volto e ne influenza in maniera marcata l’intera immagine. In un intervento di rinoplastica il naso deve essere globalmente inserito nell’insieme del volto e armoniosamente integrato rispetto alle sue proporzioni. L’obiettivo dell’intervento è infatti è la correzione dei difetti, un naso naturale e che respiri.Si tratta di un compito che richiede grande esperienza da parte del chirurgo estetico che dovrà analizzare la morfologia generale del paziente.

L’ intervento deve ricercare la naturalità dell’aspetto perché il miglior risultato è quello in cui il paziente non sembra operato.

A seconda si voglia correggere solo la forma del naso o anche il difetto di respirazione spesso presente (setto nasale deviato e/o ipertrofia dei turbinati), si usa propriamente il termine “rinoplastica” o “rino/setto/turbinoplastica”. Di solito, la correzione estetica e funzionale devono essere contemporanee (nel medesimo intervento), sia in quanto comportano tempi chirurgici comuni sia in quanto porzioni di cartilagine prelevate dal setto deviato vengono impiegate per il miglioramento estetico della punta e/o del dorso. Da notare che, quando si interviene sul naso, bastano variazioni di pochi millimetri per cambiare completamente un volto. Il risultato può essere un profilo più armonioso, certo, ma anche un viso decisamente più giovane. Seppur “bello in partenza”, infatti, anche il naso risente del passare degli anni. In particolare, ne risente la punta , che tende a cadere. Che sia di rimodellamento come di ringiovanimento, è un intervento che viene sempre più eseguito alla ricerca della massima naturalezza, evitando il più possibile l’effetto operato tipico dei nasini all’insù degli Anni 80. Il massimo del risultato ottenibile nei casi meno vistosi è di migliorare l’intero volto senza che nessuno possa fare riferimento diretto al naso.

CHIRURGIA PLASTICA VISO NAPOLI

Quando è indicata.

  • Naso troppo grande in proporzione al viso.
  • Naso troppo grosso/largo, se visto di fronte.
  • Naso storto o ricurvo.
  • Naso asimmetrico, per precedenti fratture.
  • Punta del naso grossa, larga o carnosa.
  • Punta del naso cadente o prominente.
  • Punta del naso schiacciata o camusa.
  • Narici troppo larghe.
  • Naso con gibbo (sia cartilagineo, che osseo).
  • Setto nasale deviato.
  • Columella deviata o procidente.
  • Columella retratta e labbro superiore corto.
  • Difficoltà respiratorie.
  • Insoddisfazione per risultati di precedenti interventi di rinoplastica (rinoplastiche secondarie).

Eseguire una rinoplastica vuol dire “risintonizzare” il naso con tutti gli altri componenti del volto per ottenere un nuovo equilibrio armonico.

L’anestesia

Una rinosettoplastica può essere eseguita sia in anestesia generale che, in alcuni casi, in anestesia locale con sedazione o ipnosi (in day hospital). La scelta del tipo di anestesia dipende dal tipo di intervento e dal giudizio del medico. L’anestesia generale richiede per definizione l’intubazione ed è la scelta più frequente per la rinosettoplastica.
L’ipnosi consiste in una sedazione eseguita prima e durante l’intervento per via endovenosa dall’anestesista, con monitoraggio della pressione, elettrocardiogramma, e saturazione di ossigeno, oltre ad anestesia locale sulla zona operata. Questa soluzione consente l’intervento in regime di day-hospital con ritorno a casa la sera ma è da riservarsi solo a casi selezionati.

L’intervento

L’operazione dura in genere da 1 a 2 h a seconda della tecnica utilizzata. Nel corso dell’intervento, la cute del naso viene separata dall’impalcatura sottostante di osso e cartilagine, che viene poi “scolpita” fino a raggiungere la forma desiderata. Tale nuova forma si ottiene sia rimuovendo selettivamente il tessuto in eccesso, sia aggiungendo supporto e migliorando i contorni con l’impiego di “innesti” di cartilagine (prelevati dal setto nasale o, meno frequentemente, dalla cartilagine dell’orecchio). La gobba (“gibbo”) viene rimossa mediante uno scalpello o una raspa e le due ossa nasali vengono avvicinate mediante una o più “fratture chirurgiche” (“osteotomie esterne”) necessarie a stringere adeguatamente il dorso. Nel corso dello stesso intervento, si correggono di solito anche la frequente deviazione del setto e/o l’ipertrofia dei turbinati, per migliorare la funzione respiratoria.
Tutte queste manovre possono essere compiute mediante incisioni effettuate solo all’interno delle narici e quindi senza una visione diretta, “tecnica chiusa”; oppure si può fare una piccola incisione a “V” o a “scaletta” a livello della columella e ciò consente di sollevare i tegumenti e rendere visibile tutte le strutture su cui operare (scheletro osteocartilagineo del naso), “tecnica open/aperta”. L’impiego di una “tecnica aperta” permette una miglior precisione di risultato rispetto alla “tecnica chiusa”, a spese di una piccola cicatrice che, nella grande maggioranza dei casi, resta pressoché invisibile dopo 6-8 mesi.

L’obiettivo è quello di ottenere una nuova forma:
simmetrica, senza gobba e proporzionata con il resto del viso.

Al termine dell’operazione, vengono inseriti nelle cavità nasali i tamponi, piccole spugne gonfiabili che hanno la funzione di assorbire eventuali piccole perdite di sangue ancora presenti e di contribuire a rendere definitiva la nuova forma del naso. Per la stessa ragione, esternamente viene messo lo splint, un tutore rigido (gessetto).
Solo nei casi in cui non viene effettuato alcun intervento sulla parte respiratoria (setto e turbinati) non vengono utilizzati i tamponi.

Il post-operatorio

Eseguite internamente le suture si applica un tutore rigido, cioè una protezione in materiale plastico, da portare per 7-10 giorni. Al termine di questo periodo, 4-7 giorni di cerotti permettono di ridurre il gonfiore. Gonfiore ed ecchimosi, normalmente presenti, impiegano circa da una a due settimane per risolversi. Dopo una rinoplastica, comunque, un residuo ma minimo edema può perdurare e va scomparendo fino a 3-6 mesi dopo l’intervento. La punta del naso si ammorbidisce per ultima. Quindi, l’aspetto definitivo del naso operato sarà ottenuto dopo 6-12 mesi. Per i primi mesi, si raccomanda di fare massaggi quotidiani sul naso, in modo da aiutare il riassorbimento dell’edema.

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