Riduzione della Ginecomastia

La ginecomastia è lo sviluppo abnorme delle ghiandole mammarie in soggetti maschi, che risulta in un ingrossamento del torace che a volte può addirittura causare secrezione di latte.

Questa condizione può essere fisiologica nei neonati (a causa di ormoni femminili dalla madre) e durante la pubertà può essere normale che si assista ad uno sviluppo della ghiandola mammaria anche nell’uomo ma, dopo un breve periodo di tempo, questa si riduce.

Quando la naturale atrofia non interviene, tale aumento di volume, che non comporta particolari conseguenze fisiche, determina conseguenze di tipo psicologico.

Le cause della comune ginecomastia rimangono sconosciute, sebbene sia stata normalmente attribuita a uno squilibrio degli ormoni sessuali o della sensibilità dei tessuti verso questi, raramente viene individuata una causa radicale per i casi individuali. Qualunque sia la causa, ed il tipo di ginecomastia, il soggetto che ne soffre è imbarazzato nel mostrarsi alle altre persone e psicologicamente si sente a disagio, in quanto viene compromessa, in parte, la sua immagine di mascolinità e virilità di uomo.

La ginecomastia può essere il risultato di un’ipertrofia ghiandolare (ginecomastia vera); di un eccesso di adipe (pseudoginecomastia); o di una combinazione delle due (ginecomastia mista).

Invincibile con diete e sport, la ginecomastia cede invece facilmente, con risultati definitivi, all’intervento del bisturi e della cannula aspirante.

Ginecomastia

L’anestesia

L’intervento si svolge in anestesia locale associata o meno a sedativi.

L’intervento

A seconda della gravità del disturbo, si può ricorrere a due diversi interventi:

La sola lipoaspirazione, per eliminare l’eccesso di massa grassa presente nella mammella.

La lipoaspirazione più eliminazione di un disco di ghiandola mammaria: per i casi in cui c’è anche un notevole ingrossamento della ghiandola.

L’asportazione della ghiandola in eccesso, in caso di ginecomastia vera.

Nel primo caso, ci si limita a eliminare il grasso tramite cannule inserite in alcune incisioni vicino
all’ascella. Nel secondo e nel terzo, invece, per asportare un disco di ghiandola mammaria è necessario praticare anche un taglio esattamente in corrispondenza del margine inferiore dell’areola.

Il post-operatorio

Si ritornerà a casa alcune ore dopo l’intervento. Per 1- 2 settimane dopo l’intervento si consiglia l’uso di una guaina comprimente per ridurre il gonfiore. I punti di sutura vengono generalmente tolti dopo 7-10 giorni dall’intervento.

Si potrà riprendere un’attività fisica leggera dopo 15 giorni ed anche pesante dopo 30 giorni.

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