Mastoplastica Riduttiva

La caratteristica fisica più associata all’idea di femminilità è sicuramente il seno.

Un seno pieno e sodo si associa all’idea di giovinezza e salute, ed esercita sempre una forte attrazione sessuale. Viceversa, un volume eccessivo del seno (iperplasia o gigantomastia) non costituisce solo un problema estetico, ma molto spesso comporta per la donna interessata disagi psicologici e fastidiosi disturbi (vizi di postura, dolori alla schiena ed alle articolazioni, scoliosi…). Lo sviluppo abnorme del tessuto mammario si verifica in genere con lo sviluppo puberale. In alcuni casi questa condizione insorge con la gravidanza e non regredisce, stabilizzandosi. Per un rapido recupero estetico, psicologico e funzionale, si ricorre alla mastoplastica riduttiva. L’intervento può inoltre rendere simmetriche le mammelle troppo differenti nella forma e nella dimensione. Il chirurgo plastico estetico, con la mastoplastica riduttiva, è in grado di cambiare il profilo e la consistenza del seno in modo da ricreare forme gradevoli e da essere nella posizione più corretta.turalezza e in proporzione con la struttura fisica di ciascuna paziente.

Mastoplastica Riduttiva

Quando è indicata.

  • Seno ipersviluppato.
  • Volume eccessivo del seno, sproporzionato rispetto al resto del corpo.
  • Seno pendulo e pesante con le areole verso il basso.
  • Dolori alla schiena dovuti al peso del seno e baricentro spostato.

L’anestesia

L’intervento avviene in anestesia generale e comporta almeno 1 giorno di ricovero.

L’intervento

Prima di procedere con la somministrazione dell’anestetico, il chirurgo plastico chiede alla paziente di stare in piedi e, in questa posizione, disegna sul suo seno le tracce delle incisioni. In tal modo potrà avere un piano operatorio chiaro anche con la paziente distesa e con la parte gonfia per via dei farmaci infiltrati con l’anestesia. L’intervento può durare dalle 2 ore alle 3 ore e mezza, a seconda dell’entità della riduzione e della tecnica adottata. La mastoplastica riduttiva comporta tre cicatrici: una attorno all’areola, che è la parte più scura che circonda il capezzolo; una verticale dall’areola al solco mammario; una orizzontale nel solco mammario, cioè lungo la piega naturale che la mammella forma tra la sua parte inferiore e il busto di lunghezza variabile a seconda della forma di partenza della mammella. La cicatrice finale avrà una forma che, in genere, ricorda quella di un’ancora.

Le incisioni correranno poi esattamente sopra il disegno tracciato in fase preoperatoria. Quindi, si asporta la cute, la ghiandola e l’adipe in eccesso. Il capezzolo viene rimodellato e ricollocato in posizione adeguata, secondo quanto stabilito precedentemente. La riduzione della massa mammaria comporta la riduzione del peso del seno e dei tessuti. Si “rimonta” la mammella attraverso dei punti di sutura.

Il post-operatorio

Il primo o secondo giorno durante la visita postoperatoria verranno cambiate le medicazioni e rimossi gli eventuali drenaggi. E’ importante alle prime medicazioni controllare il complesso areola-capezzolo per assicurarsi che sia di un roseo e vascolarizzato. Talvolta le pazienti presentano problemi nell’apporto di sangue al complesso areola-capezzolo, ma questo succede molto raramente. Il fumo influisce notevolmente sulla vascolarizzazione, e per tale motivo si consiglia di non fumare per almeno 1-2 mesi prima dell’intervento e 1 mese dopo l’intervento.

Dopo l’operazione, è normale avvertire alcuni disagi alla zona operata, come dolenzia, gonfiore ed edema. Il dolore può essere facilmente controllato con semplici antidolorifici prescritti dal chirurgo al momento della dimissione. Reggiseno contenitivo o delle medicazioni speciali danno il supporto necessario durante la convalescenza. Questi verranno tenuti notte e giorno per il primo mese. Entro due o tre settimane, vengono rimosse tutte le suture. La dimensione e la forma del seno continuano a migliorare col tempo. E’ molto importante limitare le attività, vivere in un ambiente tranquillo e trascorrere la convalescenza a casa. Se le pazienti hanno dei bambini piccoli, va detto loro che non possono sollevarli o prenderli in braccio. E’ preferibile far sedere i bambini accanto alla paziente sul divano oppure è la paziente che deve sedere sul pavimento accanto a loro. Non è consentito sollevare carichi pesanti per almeno quattro/sei settimane dopo l’intervento.

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